Anche quest’anno si è partecipato. Siamo partiti fiduciosi da Rodengo Saiano, all’alba, sotto il diluvio, poi abbiamo girato il pullman e siamo tornati indietro, perché qualcuno si è accorto che non era stato caricato il pranzo.
L’organizzazione bolzanina è stata indubbiamente più efficiente e la sfilata è iniziata in perfetto orario. In realtà non ho la minima idea di quale fosse l’orario concordato, però l’attesa non è stata affatto lunga.
Il percorso, al contrario, è stato piuttosto lunghetto, la nostra formazione ha sfilato sicura, senza tentennamenti, guidata dall’incessante ritmo dei tamburi delle nostre nuove generazioni di percussionisti, che hanno percosso le pelli con tale foga da rompere bacchette lungo il tragitto. Un imperdonabile errore è stato commesso per eccessiva fiducia nella meteorologia, che ci ha costretti a sfilare con le pesanti giacche inspiegabilmente ritenute impermeabili. per indagare sull’effettiva utilità di queste giacche, calde d’estate, fresche d’inverno e incapaci di riparare dalla pioggia, ci starebbe bene un post intero. Potrebbe essere un’idea per il nuovo giornalino.
Terminata la sfilata, dopo una birra e un ottimo panino con salamina e peperoni (grazie Laura per avermene offerto un morso!) siamo partiti alla ricerca del pullman. Se anni fa ad Asiago è stato problematico entrare nel paese, quest’anno lo è stato uscire, dato che l’intera città era chiusa al traffico.
Appuntamento l’anno prossimo a Piacenza! Viva gli Alpini!